Il fondo Evergrande, secondo gruppo del Real Estate cinese, è in crisi di liquidità, ha perso 300$ miliardi di debiti e contestualmente l’80% del valore di Borsa, nonostante il rimbalzo tecnico di oggi.
Le banche si sono disimpegnate da tempo. Ad Hong Kong sia HSBC che Standard Chartered hanno rifiutato di concedere nuovi prestiti agli acquirenti di due progetti residenziali ancora da completare.Le agenzie di rating hanno ripetutamente declassato l’azienda. I problemi si sono intensificati quando la Cina l’anno scorso ha introdotto regole per calmierare i prestiti concessi ai real estate developers, misure che pongono un limite al debito in relazione ai flussi di cassa, alle attività e ai livelli di capitale di un’azienda.
Evergrande vanta oltre 1.300 progetti immobiliari in oltre 280 città cinesi. È coinvolto in quasi 2.800 progetti in oltre 310 città in Cina. L’azienda ha 200K dipendenti, che salgono a 3,8 milioni nell’indotto, vanta partecipazioni a settori più vari, tra cui veicoli elettrici, servizi sanitari, prodotti di consumo ed unità di produzione televisiva.
Banche, fornitori, compratori di case e investitori su azioni e bond della società sono in trepida attesa. Evergrande stessa ha avvertito che i problemi potrebbero peggiorare creando default più ampi. Chi ha comprato casa pagando in anticipo è ad alto rischio, Evergrande non riesce a completare le opere perchè è a corto di finanziamenti e questo spiega le proteste in tutta la Cina, a partire dalla sede di Evergrande a Shenzhen.
Passeranno settimane prima di avere chiarezza su come si risolverà la situazione. La società potrebbe ristrutturare i suoi debiti ma continuare a operare, oppure potrebbe liquidare In entrambi i casi, ma gli investitori della società probabilmente subirebbero perdite. Si profila anche l’ipotesi spacchettamento di Evergrande in quattro società più piccole.
Davide Draghetti