La fideiussione bancaria sull’affitto è una forma di garanzia a titolo personale e permette ad un creditore di essere tutelato per l’adempimento del debito grazie alla garanzia di un terzo soggetto.
Si tratta di un contratto stipulato con un istituto di credito o una compagnia assicurativa. Il contratto garantisce che la banca o l’assicurazione si impegnino a pagare i canoni di locazione del conduttore in caso di inadempimento da parte di quest’ultimo. Per l’affitto il locatore può richiedere garanzie maggiori rispetto a quelle procurate da un privato, fornibili da istituti come banche o assicurazioni.
Il fideiussore rimane obbligato in solido con il debitore e, nel caso in cui quest’ultimo non adempia, il creditore potrà rivolgersi al fideiussore per riscuotere la somma che gli è dovuta.
Negli ultimi anni questo contratto ha preso sempre più piede a causa delle difficoltà economiche riscontrate dalle famiglie, che hanno obbligato i locatori ad avviare procedure di sfratto, sostenendo costi maggiori legati alle spese per avvocati e tribunali.
Quando si presenta la domanda all’istituto di credito o alla compagnia assicurativa è necessario allegare alcuni documenti, fondamentali per valutare l’effettiva solvibilità del richiedente.
I costi principali della fideiussione comprendono l’apertura della pratica, il tasso di interesse annuale e la commissione dell’istituto, che viene fissata in percentuale rispetto al canone di affitto. Le variabili da considerare sono la durata del contratto, il numero dei canoni mensili per cui si richiede la garanzia e la clausola di escussione a prima richiesta, ovvero una clausola che permette al locatore di ricevere il pagamento direttamente al momento dell’invio di una richiesta scritta. La garanzia fornita dall’istituto di credito sarà valida già dal momento in cui l’inquilino accederà all’abitazione. Il fideiussore si impegnerà a pagare il locatore in caso di mancato versamento da parte del conduttore.
Davide Draghetti