Dal romanzo Snow Crash: “Hiro, nel Metaverso, ha una casa bella e spaziosa, mentre nella realtà deve condividere uno spazio sette-metri-per-dieci”.
Il metaverso è nato per creare ambienti e edifici virtuali: per gioco, ognuno può comprare, creare e abitare la propria casa, villa, castello ed ogni proprietà è identificata mediante NFT. Oggi si sta lavorando al passo successivo, il passaggio dal virtuale al reale. L’ambizioso obiettivo è quello di creare un registro assoluto della proprietà immobiliare globale, quindi di immobili reali presenti in tutto il mondo. L’idea è quella di conferire un’identità digitale a ciascun immobile, identificato da NFT, contenenti in modo univoco ed esclusivo tutte le informazioni relative al bene, dati che verranno poi raccolti ed inseriti in un registro virtuale. Attualmente, ogni utente può registrare e tokenizzare un proprio immobile reale, rendendolo così parte del metaverso immobiliare.
Le transazioni si trasferiranno nel metaverso? Il progetto è agli inizi, le potenzialità sono evidenti e le sue conseguenze sul mercato immobiliare sono ipotizzabili, ma non prevedibili. La descrizione del fenomeno in corso fatta fin qui è molto semplificata, ma è chiaro che, come tanti altri settori si stanno posizionando nei mondi virtuali, anche il settore immobiliare avrà il suo sviluppo in qui mondi. Non è possibile dire con quali tempi, ma la creazione di un metaverso immobiliare universale o di diversi metaversi localizzati è inevitabilmente prossimo.
Per quanto riguarda i beni privati, la sovrapponibilità tra proprietà reale e proprietà tokenizzata potrebbe crescere fino a divenire non distinguibile, di pari passo con l’aumento della permeabilità tra il mondo reale e il metaverso immobiliare. A quel punto lo scambio dei token corrisponderà allo scambio della proprietà sia virtuale che reale e, in ipotesi, potrà avvenire nel mondo reale o in quello digitale senza distinzione alcuna. Realtà o fantascienza?
Gianluca Giordani