La strada del marketing come pratica aziendale nasce probabilmente con l’esigenza del produttore e del commerciante di vendere i proprio prodotti, in presenza di una qualche forma di concorrenza.
Lo sviluppo del marketing ha visto il susseguirsi di diversi approcci:
- Orientamento alla produzione: all’inizio del ‘900 la domanda è superiore all’offerta di prodotti e quindi si punta alla riduzione dei costi di produzione;
- Orientamento al prodotto: l’attenzione dell’azienda è rivolta a migliorare il prodotto;
- Orientamento alle vendite: negli anni ’50/60 l’offerta inizia a superare la domanda e il problema diventa vendere i prodotti disponibili, pertanto si sperimentano tecniche commerciali aggressive, incrementando la forza vendita e moltiplicando le campagne pubblicitarie a tappeto;
- Orientamento al marketing: negli anni ’90 le imprese iniziano a capire l’importanza di sviluppare strategie di business, partendo dalla comprensione dei bisogni dei clienti. Inizia così l’era del marketing.
Con la diffusione del web si è iniziato a parlare di digital marketing.
Sinteticamente, è possibile classificare l’attività del marketing in relazione a due variabili: la situazione del mercato e la propensione dell’azienda allo sviluppo delle tecnologie.
Quando il mercato è statico, si può far ricorso ad un marketing tradizionale, senza la necessità di sviluppare particolari automazioni.
Quando sul mercato ci sono aziende con una maggiore propensione tecnologica, si dovrebbe optare per un tipo di marketing automatizzato.
Quando il mercato aziendale è molto dinamico, con una competizione agguerrita e una domanda mutevole, è necessario passare al marketing aumentato.
I dati sono la materia prima tramite cui accedere a nuova conoscenza.
Le tecnologie sono quelle hardware e software e vengono utilizzate per rendere più efficienti i processi e le attività quotidiane del marketing team e per innovare strategicamente i prodotti/servizi aziendali.
Gianluca Giordani