Come creare un team? Come si creano e si affrontano i conflitti in una squadra? Come la pressione influenza la performance? Perché più identità sono portate a costruirne una unica?
Queste sono le domande che si pone l’allenatore di una squadra di pallacanestro così come il manager di una grande azienda.
Sempre più spesso i manager cercano di capire le modalità operative del mondo sportivo in modo da poterle trasferire all’abito delle imprese, in quanto le prestazioni aziendali sono regolate e condizionate dall’affiatamento del gruppo direttivo. Le sfide competitive pongono la squadra dirigente in un’atmosfera assimilabile a quella che una squadra agonistica affronta quotidianamente per raggiungere la vittoria. Bisogna pertanto lavorare per creare un gruppo intorno a regole e valori di cooperazione, in cui il talento del singolo è esaltato nella prestazione del gruppo. La mancanza di gioco di squadra crea problematiche sul campo di gioco così come la mancanza di coordinamento in azienda crea lentezze poco apprezzate dal mercato.
Una “squadra sportiva”, con i suoi vincoli temporali, l’abitudine al confronto con gli avversari, l’approccio di lavoro condiviso e la mutua responsabilità dei giocatori per ogni azione del gruppo, la soddisfazione delle aspettative individuali, la promozione di una sana competizione tra i giocatori per la ricerca dell’eccellenza personale, la possibilità di raggiungere obiettivi che individualmente sarebbero inimmaginabili, è la perfetta rappresentazione di una “squadra aziendale”.
Il basket è uno sport con dinamiche veloci, basate su schemi studiati che possono essere velocemente messi in discussione se il gioco di squadra è poco convincente e l’allenatore deve ben conoscere diversi modelli organizzativi per far fronte alle diverse problematiche ed ai diversi antagonisti, allo stesso modo un manager preparato deve sapersi adeguare alle problematiche del mercato di riferimento.
To be continued…
Gianluca Giordani