Due anni fa, prima dell’avvento della pandemia, sarebbe stato quasi impensabile pronosticare il rilancio del settore immobiliare – parzialmente stagnante – e ancor meno tentare mosse azzardate con una crisi economica in atto. E invece la sorpresa: le località turistiche della costa romagnola sono state prese d’assalto registrando una curva che segna in media prezzi alti ma, allo stesso tempo, disegna una risalita generalizzata di compravendite e locazioni. Un effetto indiretto del Covid-19 perché alle nuove esigenze di spazio, locali divisi, zone verdi, risparmio energetico, balconi e affacci hanno dato risposte case e appartamenti.
Si spende di più? Importa, ma non così tanto dicono i dati. Sì, perché una fetta del mercato ha accantonato credito che desidera investire in qualcosa di sicuro – il mattone vince sempre – valutando anche alla qualità della vita, i servizi offerti dalla località turistica e la “futuribilità” dell’investimento nel medio-lungo periodo.
Per la compravendita di appartamenti top o nuovi, se proprio non si bada a spese, Milano Marittima resta nel podio dei prezzi più alti (6.600 €/mq: un monolocale di 30 mq puo costare quasi 200mila euro); seguono Riccione (6.100 €/mq) e Cesenatico (5.500 €/mq) e tra le più ricercate anche Cervia (4.200 €/mq).
Gli affitti
Nel comparto delle locazioni, facendo riferimento all’appartamento più richiesto (composto da camera matrimoniale, cameretta, cucina e bagno, 4 posti letto, spese incluse) Milano Marittima si conferma la più cara. Cervia le fa seguito, segno che Milano Marittima non perde lo smalto di un tempo quando si tratta di sceglierla come località glamour e adatta alle vacanze in famiglia o tra giovani.
Attenzione però: la domanda di locazione resta sempre maggiore dell’offerta; quindi, occorre non aspettare troppo per organizzare le prossime vacanze nella costa romagnola: quest’anno, in giugno, c’era già sold out.
Davide Draghetti