Città più verdi, utenze più leggere, case più efficienti, meno CO2: il cappotto verde (vegetale) si installa su pareti, tetti e terrazze ed è davvero molto utile e bello da vedere.
Avete notato gli edifici moderni coperti da prati verticali e piante? Tra i più famosi al mondo troviamo: Bosco Verticale (Milano), One Central Park (Sydney), ACROS Fukuoka Prefectural International Hall (Fukuoka, Giappone), PARKROYAL Collection Pickering (Singapore) e Robinson Tower (Singapore).
Il cappotto verde degli edifici, che segue il principio del più classico cappotto interno o esterno per il mantenimento della temperatura estiva e invernale, è una copertura vegetale con piante che possono essere coltivate sulle terrazze, sui tetti e sulle pareti esterne ed ha una doppia valenza: depurare l’aria catturando l’anidride carbonica e isolare meglio l’edificio, efficientando il flusso termico e regolando la temperatura interna.
Applicare questo cuscinetto green a pareti esterne, tetti e terrazze ha un impatto positivo sull’ambiente, dal momento che si tratta di un’opera che riporta il verde e le piante in zone spesso urbane e cementificate, migliorando così l’aria e riducendo lo smog.
La vegetazione crea un vero e proprio cuscinetto isolante sulle case e sui palazzi su cui viene applicata che, in estate, riesce a mitigare i picchi di calore catturando l’energia solare e dissipandola attraverso l’evapotraspirazione. Si tratta di energia termica che altrimenti verrebbe assorbita dal cemento e dalle pareti degli edifici, passando poi nelle stanze interne riscaldandole. In inverno invece la vegetazione isola gli ambienti interni e il loro riscaldamento, evitando che il calore si dissipi fuori. Allo stesso tempo, crea una ventilazione naturale che abbassa l’umidità a carico delle pareti esterne, evitando la dispersione termica.
Davide Draghetti