Mala tempora currunt, tutto aumenta e le bollette sono arrivate alle stelle, pertanto, si cerca ogni escamotage per risparmiare, utilizzando gli elettrodomestici in giorni della settimana e in fasce orarie in cui una minore richiesta di energia consenta un risparmio di spesa.
Inutile dire però che tutti gli elettrodomestici, chi più chi meno, provocano rumore e vibrazioni e nei condomini odierni possono essere veramente fastidiosi soprattutto se utilizzati ripetutamente nel cuore della notte.
Sorge allora il dilemma, mi faccio odiare da tutti i vicini e risparmio o spendo di più ma mantengo buoni rapporti? Ma soprattutto, posso incorrere in una qualche violazione?
Come spesso accade viene in nostro soccorso il codice, l’articolo 844del c.c. recita, infatti, che un proprietario non può impedire i rumori provenienti dal vicino se, considerate le condizioni dei luoghi, non superano la normale tollerabilità.
Accertato che, riferito alla tollerabilità, l’aggettivo “normale” non fissa alcun tipo di limite o parametro, la giurisprudenza complica ulteriormente, stabilendo che non sempre gli elettrodomestici rumorosi fanno scattare il risarcimento danni: come ricordato anche dalla Cassazione in una recente sentenza inerente proprio il rumore causato da una lavatrice (Cass. n. 22105/2015), il limite di tollerabilità deve essere fissato di volta in volta con riguardo al caso concreto “tenendo conto delle condizioni naturali e sociali dei luoghi e delle abitudini della popolazione”, senza attenersi per forza al parametro di tre decibel, che rappresenta solo un criterio minimale di partenza.
Risultato: occorre usare educazione e buon senso e confidare che anche i vostri vicini ne siano dotati o, più realisticamente, confidare che abbiano acquistato elettrodomestici nuovi e silenziosi.
Giovanni Baravelli Sabena