Corrono gli anni ’90 e gli adolescenti di quell’epoca meravigliosa, quella della “Milano da bere”, sono accomunati dalla convinzione che non esiste nulla di più “figo” che montare su uno scooter Honda GP.
Il fenomeno riguarda tutte le grandi città, Milano, Napoli, Torino, Genova, Bologna, Roma, e mentre i più modaioli si limitano a modificare le colorazioni originali e ad aggiungere adesivi di vario tipo, gli appassionati di motori spendono ore e patrimoni per la componentistica necessaria ad elaborare i loro “Dio” per renderli veri e propri razzi da strada.
Sul finire degli anni ’80, la Honda Motor Company, decide di rivolgersi per prima al pubblico dei giovani con una serie di scooter di piccola cilindrata caratterizzati da un design innovativo e dal carattere sportivo.
Nel 1988 vi è il lancio del primo scooter della serie, il “Dio” SP. Dato il successo della prima serie, nel 1990 viene prodotta la seconda, con il nome di “Dio” SR. Le importazioni verranno seguita dalla BSV Motor Trading s.r.l. di Crespellano (BO), che sarà fondamentale non solo per l’importazione e le modifiche che verranno apportate per rispettare il nostro codice della strada, ma anche per la modifica dei nomi, infatti Dio SP diventerà BSV SP.
Tra il primo e il secondo modello della serie “Dio”, Honda dà il via alla commercializzazione del G-Dash, scooter di nuova concezione, caratterizzato da dimensioni e peso ridottissimi e da un’accelerazione fulminea, in Italia verrà importato con il nome di BSV GP.
Il 1991 è l’anno del nuovo “Dio” SR, importato in Italia dalla francese HSC che modifica il nome in HSC Sc01 mentre nel ’92 viene lanciato sul mercato il “Dio” ZX che diventerà HSC ZX.
Nel 1984 viene prodotto quello che ancora oggi è uno scooter dal fascino particolare: l’SH Fifty.
Infine, nel 1990, viene presentato al Salone di Tokyo il leggendario CUB, perfetto mix tra una moto da cross e uno scooter, sogno e incubo di tutti gli scooteristi di quei bellissimi anni.
Gianluca Giordani