Architetto e designer finlandese (Kuortane 03/02/1898 – Helsinki 11/05/1976), tra le figure più importanti nell’architettura del XX secolo. Nonostante la sua dislessia, si laureò cum laude nel 1921 all’istituto di Tecnologia di Helsinki e nel 1924, durante il viaggio di nozze, si innamorò dell’Italia, che gli rimase nel cuore lasciandogli un grande segno. Nel 1938 fu organizzata in suo onore una grande mostra al Museum of Modern Art di New York e nel 1957 gli fu conferita sia la medaglia d’oro del Royal Insitute of British Architects che la laurea ad honorem al Politecnico di Milano.
L’architettura del passato era fonte di una pluralità inesauribile di soluzioni figurative che mettevano in relazione gli spazi esterni con quelli interni, con una ritmica continuità di pieni e di vuoti come gli spazi “dal gradino al soggiorno…che simboleggiano l’aria aperta sotto il tetto della casa”. Si fece promotore del Razionalismo ma non lo applicò rigidamente, bensì rielaborò le idee per lo sviluppo di una nuova metodologia razionale.
Così come il suo pensiero per la storia dell’architettura:
“Ciò che è stato non ritorna più. Ma nemmeno sparisce del tutto. Ciò che è stato riappare sempre ma in forme nuove”.
La sua rivoluzione progettuale fu quella di “umanizzare” gli interventi con l’inserimento di elementi in grado di rendere felici gli utenti, soprattutto in ambito ospedaliero. Esalta inoltre la sagoma dell’edificio, prima cosa che viene vista dall’occhio umano, e una volta all’interno, Aalto si focalizza sullo studio della luce naturale, delle superfici, dei colori e delle forme, per arrivare ad emozionare l’uomo.
La chiesa di Santa Maria Assunta a Riola di Vergato (Bologna) è la prima chiesa progettata da Aalto e il suo unico intervento edilizio in Italia. La luce e gli archi portanti fanno convergere lo sguardo tutto sull’altare, vero e proprio nodo formale e luminoso dell’intera chiesa.
Costanza Barbiroli