I tassi di interesse sui mutui rischiano di aumentare a causa dell’inflazione, che potrebbe aggravarsi per gli effetti economici della guerra in Ucraina, soprattutto per i costi relativi alle materie prime.
Il livello attuale dell’inflazione fa temere un aumento importante dei tassi di interesse sui mutui. Dopo anni di tassi bassi era infatti già previsto un rialzo dei tassi di interesse. In ogni caso il livello resterà ancora per un po’ di tempo ben al di sotto dei livelli a cui eravamo abituati un decennio fa.
L’inflazione attuale somiglia molto a quella che si definisce “stagflazione”, ovvero inflazione alta in un contesto di stagnazione economica. In una situazione di inflazione molto alta solitamente le Banche Centrali intervengono alzando i tassi di interesse (per evitare l’eccessiva circolazione di liquidità e la conseguente perdita di potere d’acquisto). È anche vero che questo accade quando l’inflazione ha ragioni strutturali, legate ad una crescita economica in buona salute. In questo caso, le banche centrali non sono propense ad alzare i tassi di interesse velocemente, per non pregiudicare l’economia reale e la crescita, già riviste al ribasso per quest’anno.
Evitare l’aumento del mutuo si può. Chi deve stipulare un mutuo oggi può orientarsi su un mutuo a tasso fisso: pagherà certo qualcosa in più rispetto a chi lo ha stipulato qualche tempo fa, ma può ottenere condizioni molto favorevoli e soprattutto si tutelerà da futuri aumenti. Per chi aveva sottoscritto un mutuo a tasso variabile è consigliabile valutare la surroga, che potrebbe essere una via d’uscita vantaggiosa per modificare il proprio contratto da tasso variabile a tasso fisso cambiando banca. Un’ulteriore soluzione potrebbe essere la rinegoziazione del mutuo con la propria banca.
Davide Draghetti