Tutti noi conosciamo i bassotti tedeschi. Più lunghi che alti, cacciatori di natura, testardi, intelligenti, coraggiosi, coccoloni ed estremamente buffi, questi piccoli animali riescono a farsi amare anche dai “gattari” più ostinati.
La razza è una delle più popolari al mondo, con padroni di spicco come la Regina Vittoria, John F. Kennedy, Andy Warhol, Audrey Hepburn, Clint Eastwood, Pablo Picasso e… Gianluca Giordani.
Si possono distinguere numerose varietà del bassotto, che si differenzia in taglia (standard, nano e kaninchen), tipologia di pelo (corto, lungo e duro) e di colore (15 colori standard e sei diversi tipi di pattern secondo l’American Kennel Club).
Il suo nome originario, Dachshund, è composto dalle parole tedesche, Dachs (tasso) e Hund (cane), “cane da tasso”. Nato da un incrocio tra un segugio e un terrier, la sua conformazione fisica lo ha reso particolarmente adatto alla caccia in tana di tassi, lepri e volpi.
Difficile identificare con esattezza l’origine del bassotto. Tradizionalmente si pensa che sia nato in Germania nel Medioevo, ma studiosi affermano che le sue origini sono riconducibili all’antico Egitto. Nelle urne funerarie egiziane sono infatti stati trovati resti mummificati di cani simili ai bassotti, oltre a geroglifici raffiguranti cani da caccia a zampe corte.
Alcune curiosità sul bassotto:
- l’immagine del bassotto tedesco era parte della propaganda antitedesca in tempo di guerra, specie in Inghilterra e negli Stati Uniti. Per contrastare il crollo di popolarità, l’American Kennel Club rinominò la razza “Liberty Pups”, cuccioli della libertà, con lo scopo di riabilitare la reputazione della razza e preservarla anche negli States
- la prima mascotte Olimpica in assoluto fu il Bassotto Waldi, durante le Olimpiadi di Monaco del 1972. Il percorso della maratona venne progettato per assomigliare alla forma di un bassotto
- in Gran Bretagna, il primo cane clonato è stato un bassotto
- il primo nome degli hot dog fu “Dachshund Sausages”, ovvero salsicce di bassotto
Giulia Binelli