Avete mai pensato di locare la camera di casa vostra che nessuno usa?
Gli aspetti positivi di questa scelta sarebbero innumerevoli: avreste a disposizione una piccola rendita, l’inquilino contribuirebbe al pagamento della TASI in una percentuale variabile del 10-30% e concorrerebbe al pagamento delle utenze e delle spese condominiali ordinarie. Tutto ciò senza perdere, ove presenti, tutte le agevolazioni legate alla prima casa, in quanto l’unico aumento sarebbe relativo alla Tari.
Il codice civile non prevede espressamente la locazione parziale, pertanto potranno essere utilizzati tutti i tipi di contratto previsti dalla L 431/98 e dagli accordi territoriali, con possibilità, ove ricorrano i presupposti, di optare per la cedolare secca al 10 o al 21%, che prevede inoltre l’esenzione dal pagamento delle spese di registro e di bollo.
Nella pratica però, oltre a considerare gli aspetti positivi, non si dovrà sottovalutare il fatto che sarà indispensabile condividere gli spazi comuni con qualcuno, almeno per i primi tempi, estraneo.
Questa sorta di convivenza coatta potrebbe rivelarsi insopportabile e, quindi, potrebbe essere saggio tutelarsi, vincolandosi per un tempo limitato. In questo caso il contratto di locazione che potrebbe fare al caso vostro sarà quello transitorio, che, in presenza di determinate e documentate esigenze riferibili al locatore o al conduttore, prevede una durata massima di 18 mesi non rinnovabile, ben inferiore a quelle previste per i contratti “ordinari”.
Vale la pena infine ricordare che affittare anche solo una stanza senza un valido contratto debitamente registrato (ove superiore a 30 giorni), oltre ad essere illegale, pone a rischio il proprietario, il quale potrebbe essere chiamato a rispondere sia civilmente che penalmente in caso di incidente o infortunio occorso al, o per colpa dell’inquilino, a se stesso o a terzi.
Giovanni Baravelli Sabena