Vi siete mai chiesti quali siano le origini dei modi di dire di cui tutti conosciamo il significato?
Iniziamo dal semplice ciao. Utilizzato comunemente come saluto informale, un tempo era usato nella sola Italia settentrionale come saluto deferente. Infatti, al cospetto di persone importanti si era soliti dire “servo suo”, successivamente abbreviato in schiavo, poi s-cio ed infine divenuto l’attuale ciao.
Avete mai fatto la cresta sulla spesa? L’agresto era un condimento ottenuto dall’uva acerba. I contadini la mescolavano con l’uva buona che avrebbero dovuto portare al padrone, e si diceva far l’agresto per indicare questa piccola ruberia. In seguito, l’agresto è diventato fare la cresta.
Nel calendario romano la calenda è il primo giorno del mese, nel quale venivano regolati i debiti e i prestiti. Nel calendario greco le calende non esistevano. Rimandare alle calende greche, espressione attribuita all’imperatore Augusto, sta a significare un tempo indefinibile perché non conosciuto.
Un tempo, gli imbianchini sul muro e i segantini sul legno usavano ‘batter la corda’, ossia tendevano un filo intinto di una polvere colorata e lo lasciavano andare di colpo, in modo che ne rimanesse l’impronta da seguire nell’imbiancare o nel segare. Da lì è derivato l’uso di dire per filo e per segno per intendere il modo di fare le cose ordinatamente, con sicura esattezza.
Dalla mitologia greca, giunge sino a noi il modo di dire piantare in asso. Si dice, infatti, che Teseo abbia abbandonato la moglie Arianna dopo la celebre impresa del filo, lasciandola da sola nell’isola greca di Nasso. La deformazione popolare ha trasformato poi lasciare in Nasso nell’attuale piantare in asso.
Fare fiasco è da ricollegare ad un artista di piazza fiorentino, il quale si esibiva utilizzando sempre attrezzi diversi con i quali produceva rumori che divertivano gli spettatori. Un giorno si presentò con un fiasco ma l’esibizione non riuscì, provocando la disapprovazione degli astanti. Da allora chi fallisce un’iniziativa ha fatto fiasco.
Giovanni Baravelli Sabena